"La scuola di guerra della vita", Friedrich Nietzsche:

Quel che non mi uccide, mi rende più forte"

(Friedrich Nietzsche, Crepuscolo degli idoli, 1888)

"Se dopo aver accompagnato tuo figlio in palestra, aspettando seduto nello spogliatoio e pensando alla gara del giorno prima, con la calcolatrice del cellulare cominci a calcolare:

- a che passo avresti dovuto correre per arrivare cinque minuti prima;

- che tempo avresti fatto se ai 10 chilometri fossi arrivato ad una media inferiore di 5 secondi al chilometro;

- a che media affronterai la prossima gara volendo migliorare il tuo PB di almeno 10 minuti

allora le possibilità sono due: o sei un runner o sei cerebroleso, e non è detto che una escluda l'altra....”
(orzo)
....certo che noi runners siamo proprio strani....
clicca sull'immagine qua sotto

giovedì 24 novembre 2011

 9^ Mezza Maratona Città di Palmanova
Domenica 20 novembre 2011






Ultima gara del calendario podistico di quest’anno, almeno di quello ufficiale.
Ci arrivo scarico in tutti i sensi, ad un mese dall’ultima Maratona ed a nemmeno due da quella precedente.
Nell’ultimo mese ho fatto davvero poco, ho preferito dare ascolto al mio corpo che lamentava una stanchezza generale causata da un impegno forse esagerato, probabilmente più confacente ad un’età diversa dalla mia.
Niente qualità, ma nemmeno lunghe distanze: brevi corsette di pochi minuti, al massimo 5-6 chilometri al ritmo del lento; una trentina di chilometri in tutto il mese, niente, insomma.
L’anno scorso qua ci sono arrivato bello carico, dopo una Venezia corsa bene e con una stagione molto proficua, sportivamente parlando.
Ma si sa, il diavolo fa le pentole e non i coperchi, così come i runners fanno i programmi e gli allenamenti, e poi il destino ci mette del suo.
Ne riparliamo.

Impiego venti minuti per percorrere in coda i due chilometri che separano il casello dell’ A4 dal semaforo di Porta Aquileia, ingresso sud di Palmanova, e perdo così l’appuntamento delle 9 con gli altri quattro amici.
L’umidità si sente, ma non fa freddo e tra un po’ dovrebbe uscire un bel sole.
Breve, brevissimo, riscaldamento e tenuta da combattimento: sono pronto !!



Quest’anno l’Organizzazione decide di dividere in due la partenza, ottima iniziativa considerati i 3.100 partenti; già che c’erano potevano anche far partire i più veloci da una parte ed i più lenti dall’altra, no ??
I palloncini dell’ora e cinquanta partono qualche decina di metri davanti a me e si allontanano quasi subito.
Li vedo per poco tempo, perché, memore del grave errore commesso nell’ edizione dell’anno scorso, parto dal fondo ed inizio piano, concludendo il primo chilometro in 5’ 15”.
C’è tantissima gente e l’esigua larghezza della sede stradale non agevola i sorpassi: viaggio perciò al limite della carreggiata, tra asfalto ed erba/sassi.



Un punto particolarmente irregolare mi costringe a poggiare il piede storto, mi sbilancio….la punta del piede che sta dietro risalendo tocca il polpaccio dell’altra gamba e mi sbilancio ancora di più….la ragazza che sto sorpassando grida “ATTENTO !!”….mi sono visto per terra, per fortuna ho solo una leggera storta alla caviglia che si sistema poco dopo correndo….

Ci vuol poco ad entrare nello spirito della gara ed inanello sette chilometri soffici soffici:
- 5’
- 4’ 59”
- 5’
- 5’ 9”
- 5’ 2”
- 5’ 6”
- 5’ 9”
Le gambe girano bene e salto il ristoro del 5°; quello del 10° chilometro è anticipato al 9°, forse anche un po’ prima, e mi sorseggio al passo un bicchiere di thè caldo, che con tutta questa umidità ci sta proprio.
Sento una presenza ed una voce non più giovane alla mia destra:
Quanto te batti ??” (con due dita sulla mia spalla destra)
Scusa, a quanto vai ??
(Butto un’ occhiata al Garmin) “A  5’ 4”/Km
Orpo, no xè massa ?? Vol dir finir in un ora e quaranta….
Magari….
A no ben, scusa va pur….de dove te son ??
De Trieste....
Mi de Beluno….forsi xè mejo andar più pian e accelerar al sedicesimo….
Mi accelero al ventunesimo, forsi….
AHAHAHAH….al ventunesimo….
Runner alle prime armi ? Persona sola desiderosa di compagnia ?
Non lo saprò mai….
Lo vedo fermarsi al bordo della strada per una sosta fisiologica, e mi sento più tranquillo.

Il tratto del ristoro al passo ed un accenno di stanchezza abbassano un po’ la media, ma mi sento ancora tonico e viaggio comunque senza problemi fra i 5’10-5’ 15”/Km, andatura che accelerando nel finale mi consentirebbe di arrivare comunque sotto l’ora e cinquanta.

Eccome qua
….ah….
A quanto andemo adesso ??
A 5’ 12”/Km….
A ben, mejo....ma xè giusto quel affar là ??
Come tutte ‘ste robe tecnologiche….
Ah….ma te gà anche el cardio ??
No, no me servi….
Ara che forsi vien fora el sol….

Forse ho rallentato io, oppure ha accelerato lui, o forse c’era un altro ristoro….non lo so, ma per fortuna dopo il 14° non l’ho più visto. Ed il sollievo è stato massimo !!
Ancora bene i chilometri dal 13° al 16°:
- 5’ 14”
- 5’ 16”
- 5’ 16”
- 5’ 16”
Ma al 17° finisco la benzina ed un disturbo mai sentito prima si fa largo, un fastidio che potrei definire “esclusivamente maschile”, vista la zona di origine, e che si irradia fino all’inguine, da entrambe le parti….
Ad esso si associa da subito la ormai ben nota rigidità alle gambe, che mi fa rallentare e mi costringe ad un’andatura superiore ai 5’ 30”/Km per gli ultimi quattro chilometri….bevo del thè camminando lungamente al ristoro del 20° e riprendo a correre lentamente.
Ed a poco serve fare gli ultimi 300 metri a 5’/Km….chiudo in 1h 54’ 16”, con una rilevante stanchezza di contorno.





A questo punto una riflessione si impone.
Le due ultime esperienze mi hanno aperto gli occhi su aspetti del mio fisico che forse consideravo marginali, ma che sono invece determinanti: il consumo degli elementi minerali all’interno dei muscoli.
Sì, perché non si spiegano, viceversa, gli improvvisi cali di potenza ed i contemporanei disturbi muscolari e di zone limitrofe, che crampi non sono.
So per certo di avere una dieta equilibrata, con il giusto apporto di vitamine (un po’ di più frutta non guasterebbe), proteine e carboidrati.
Non avevo però finora mai considerato la quantità di sali che i muscoli utilizzano durante il moto, che non è da sottovalutare, e che quest’anno, a causa di un’estate eccezionalmente calda, arrivata tardi e prolungatasi oltremodo, è aumentata, essendo aumentata la quantità di sali persa con il sudore.
E con esso se ne sono andati sicuramente Magnesio e Potassio a iosa, in quantità che non so misurare, ma che il mio fisico evidentemente richiede.
Ed urge un rimedio....

Non era proprio questo il tempo finale che auspicavo, ma tant’è, mi accontento, dopo tutto ho comunque concluso la Mezza con il miglior tempo dell’anno (e ci voleva poco) e con il quarto tempo di sempre.
E tra l’altro non mi alleno nè mi sono mai allenato in funzione della Mezza….che odio profondamente, se devo dirla tutta: per il mio fisico ritmi troppo elevati per una distanza troppo lunga, paradossalmente digerisco meglio la Maratona.

La scenografia nella quale questa gara si svolge è notevole e riesce sempre ad impressionare positivamente:



la partenza e l’arrivo nella splendida Piazza sono un bell' incentivo a sopportare la fatica dei ventuno chilometri, specialmente se la giornata è bella ed il pallido sole autunnale rischiara l’orizzonte; nei lunghi tratti in aperta campagna la corsa è molto piacevole, specialmente quando si entra nei borghi rurali e si respira la vita di altri tempi.


L’organizzazione è sempre perfetta: le strade sono completamente chiuse al traffico, i ristori sono abbondanti e ben disposti ad entrambi i lati della strada, gli incroci sono tutti presidiati e ben segnalati ed il pasta-party finale è molto piacevole, con la pastasciutta cucinata dagli Alpini.
Per quanto mi riguarda Palmanova presenta un’unica imperfezione: devo ancora scoprire quale tratto della sua cinta muraria mi separa ogni anno dai 110 minuti finali, non ho ancora trovato il varco….