"La scuola di guerra della vita", Friedrich Nietzsche:

Quel che non mi uccide, mi rende più forte"

(Friedrich Nietzsche, Crepuscolo degli idoli, 1888)

"Se dopo aver accompagnato tuo figlio in palestra, aspettando seduto nello spogliatoio e pensando alla gara del giorno prima, con la calcolatrice del cellulare cominci a calcolare:

- a che passo avresti dovuto correre per arrivare cinque minuti prima;

- che tempo avresti fatto se ai 10 chilometri fossi arrivato ad una media inferiore di 5 secondi al chilometro;

- a che media affronterai la prossima gara volendo migliorare il tuo PB di almeno 10 minuti

allora le possibilità sono due: o sei un runner o sei cerebroleso, e non è detto che una escluda l'altra....”
(orzo)
....certo che noi runners siamo proprio strani....
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martedì 31 dicembre 2013


Domani riprendo….



domani vado….domani esco….domani, domani, domani….con loro che fiduciose aspettavano di essere calzate.
E’ stato questo il motivetto imperante per quasi dodici mesi, eccezion fatta per qualche uscita qua e là, compiuta più per spirito sportivo che per convinzione o per inseguire una fantomatica ed inverosimile preparazione.
E come me anche tanti altri amici runner sono rimasti fermi al palo, chi più chi meno, a giudicare anche dai loro blog, per lunghi periodi “chiusi per ferie”.

Per quanto mi riguarda, una grande parte in tutto questo l’ha avuta il pesante momento economico che, se proprio non vogliamo star tanto a guardar alle spese da sostenere per partecipare alle gare (benzina, mangiare, dormire, iscrizione, varie ed eventuali, per un totale medio di 200 € a gara) ed alle spese fisse annue (visita medica, quota associativa e scarpe, per altri 200-300 €), che già la dicono lunga, non lascia ben sperare per il futuro lavorativo e finanziario in genere .
L’amarezza regna sovrana, i pensieri viaggiano nell’ambito del negativo e tutto ciò, almeno per me, pregiudica la serenità che personalmente richiedo per indossare le scarpette e starmene un paio d’ore in giro; anche perché ad uscire da soli….ci si pensa addosso….
A giugno ho ripreso le vecchie abitudini ed ho avvicinato a questo mondo anche l’erede, con suo gran divertimento.



A metà luglio mi sono fatto “un po’ male”.


In modo stupido, semplicemente risalendo un ripido sentiero, con tanto di pesante zaino in spalla.
Appoggiato ad uno scalino roccioso, il piede di appoggio, dopo essere stato caricato con il peso mio e dello zaino, è scivolato, forse a causa del terriccio presente.
Invece di alzarmi stendendo la gamba, sono “atterrato” sulla tibia….
Ho avuto la prontezza di riflessi di rotolare leggermente di lato, evitando così di prendere il colpo in pieno e scongiurando la probabile frattura della tibia stessa.
Gran botta, 20 centimetri di pelle rialzata, poco sangue (la zona non è tanto vascolarizzata), ma per fortuna niente di rotto.
E’ stata però lunga a rientrare: appena dopo due mesi hanno iniziato a staccarsi le prime crosticine, con la pelle talmente delicata in quella zona che sanguinava solo a toccarla inavvertitamente; ed ancora adesso ho qualche parte non “guarita”….

Qualche giorno dopo la caduta la caviglia inizia a gonfiarsi, obbligandomi a stare per circa una settimana seduto con la gamba orizzontale; ad agosto ho provato a riprendere un po’, ma il dolore causato dal colpo si faceva sentire troppo.
Comunque con le temperature agostane non avrei combinato un granchè.
Da settembre contavo di riuscire ad accennare una pseudo-preparazione per la Maratona di Venezia, ma non riuscivo proprio a correre, come se la testa me lo vietasse.
Saltata Venezia, con la gamba al 90 % e senza ormai più programmi fissi, uscivo “per prendere aria”, senza combinare niente a livello di preparazione.

E poi, visto che le ho trovate per 50 Euro, mi son preso un paio di Enduro: non si sa mai….

L’anno è passato così, correndo talmente poco che non c’era nemmeno bisogno di annotare i chilometri percorsi.
Per l’anno prossimo ho in mente altre cose, forse si apriranno nuovi fronti, e, se così accadrà, la mia mente sarà ancora meno libera e la corsa, quantomeno quella seria, dovrà aspettare ancora un po’.
Intanto continuo a superare gli ostacoli, i muri, che la vita mi propone quotidianamente; qualcosa riuscirò comunque a fare.

6 commenti:

  1. In bocca al lupo Nicola, per tutto e non solo per la corsa. Buona idea aprire la mente e, con lei, nuovi fronti

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  2. Grazie Caio, in bocca al lupo anche a te. E buon Anno anche alla tua famiglia.

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  3. Un abbraccio, forte e sincero...e che anche la corsa possa esserti d'aiuto! Forza mulo !

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  4. Mi fa piacere rileggerti dopo tanto tempo, allo stesso tempo mi spiace sentirti un po' abbacchiato. Vero e' che per assaporare la corsa in maniera completa e' meglio avere la testa libera. Tante buone cose per questo 2014. Lanfur

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  5. Grazie mille, caro Lanfur !!
    Buon 2014 anche a te, e chissà che prima o dopo non ci facciamo una corsetta insieme, se vieni dalle mie parti....

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