"La scuola di guerra della vita", Friedrich Nietzsche:

Quel che non mi uccide, mi rende più forte"

(Friedrich Nietzsche, Crepuscolo degli idoli, 1888)

"Se dopo aver accompagnato tuo figlio in palestra, aspettando seduto nello spogliatoio e pensando alla gara del giorno prima, con la calcolatrice del cellulare cominci a calcolare:

- a che passo avresti dovuto correre per arrivare cinque minuti prima;

- che tempo avresti fatto se ai 10 chilometri fossi arrivato ad una media inferiore di 5 secondi al chilometro;

- a che media affronterai la prossima gara volendo migliorare il tuo PB di almeno 10 minuti

allora le possibilità sono due: o sei un runner o sei cerebroleso, e non è detto che una escluda l'altra....”
(orzo)
....certo che noi runners siamo proprio strani....
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venerdì 28 gennaio 2011

21.681°

Se me l'avessero raccontato il 28 gennaio di un anno fa, esattamente undici giorni dopo la mia prima Mezza, molto probabilmente ci avrei riso su di gusto pensando alle solite ironie fra addetti ai lavori.
Invece la realtà è proprio questa: così mi sono classificato in questa graduatoria, stilata da "Correre", su un totale di 29.741 Maratoneti maschi italiani (34.100 uomini e donne insieme).
Al di là del fatto in sè, risibilissimo, ci mancherebbe, giova sapere di non essere proprio ultimo in un elenco di sportivi, in numero pari agli abitanti di un piccolo paese, che non lesinano tempo, fatiche e sacrifici per sentirsi in forma e rimanere in salute.
Buone corse !!




4 commenti:

  1. Bella soddisfazione, Orzo! Forse tra tutti questi maratoneti si nasconde qualche speranza per il futuro del Belpaese

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  2. ritrovarsi sul "Correre" di febbraio è diventato un appuntamento immancabile. Non importa nulla essere tra i primi mille o tra i primi 10000, la cosa importante è essere tra coloro che l'hanno fatta. Bravo Orzowei e un doppio bravo perchè eri all'esordio; dal prossimo anno...un solo bravo

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  3. Un applauso a te maratoneta.. ;)

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  4. Proprio su "Correre" di gennaio c'è un bel articolo che parla di quanto importante è stato per l'Homo Sapiens la corsa. Ma l'uomo non è l'animale più veloce, ce ne sono un infinità di più veloci. Ciò che ne ho tratto è che non è importante essere "primi" ma esserci. Correre con i propri limiti e con i propri tempi, rispettandosi.
    Buone corse Orzo!

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